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1 Maggio 2020 - Festa dei Lavoratori


Carissimi,

oggi vorrei dirVi con convinzione Buon 1° Maggio, Festa del Lavoro…tuttavia mi riesce molto difficile, in un momento in cui il lavoro è messo a dura prova in tutte le sue forme e categorie.

In questi tempi di Coronavirus, molti diritti costituzionali risultano compressi a causa dell’emergenza sanitaria. Anche il diritto fondamentale al lavoro, caposaldo della nostra Costituzione, non per niente richiamato già dal primo articolo, ha subito scossoni e ripercussioni, che in alcuni casi saranno irreversibili, in nome del prevalente diritto alla salute.

Quello che il Covid 19 ha comportato sulla salute, in maniera grave e travolgente, si è riversato con altrettanta gravità e severità sul mondo del Lavoro. In tale contesto, molti hanno visto stravolte le abitudini e le modalità lavorative adeguandosi ad orari diversi, turni differenti, stipendi ridotti, smart-working…, con tutte le conseguenze relative; molti invece sono stati costretti a sospendere la propria attività, non convertibile in altre modalità compatibili con l’emergenza, con gravissime perdite.

Il pensiero va ai lavoratori del nostro paese: ai dipendenti che, pur avendo mantenuto il posto di lavoro hanno visto una riduzione dello stipendio, a chi più sfortunato ha perso quello che aveva, a chi (artigiano, commerciante, imprenditore, professionista, lavoratore in proprio ecc….) ha visto a serio rischio la propria attività costruita in anni di sacrifici, investendo ogni energia e bene personale, a chi ha dovuto affrontare lavoro imprevisto ed ingestibile aprendo nuove attività il cui futuro a fine emergenza potrebbe essere incerto ed ignoto.

Questo scenario drammatico evidenzia problematiche spinose che si protrarranno nel tempo e che richiederanno grandi sforzi ed ulteriori sacrifici.

Una cosa però è certa: tutte le innovazioni, le nuove tecnologie, la digitalizzazione forzata di molte attività che siamo stati costretti a sperimentare, rappresentano valori ormai acquisiti che possono costituire una forza propulsiva per rimodulare il nostro modo di lavorare, sfruttando nuove opportunità prima sottovalutate o poco considerate, sfruttandone tutte le potenzialità ed i vantaggi.

Anche questa è una delle circostanze contraddittorie in cui ci troviamo a vivere: da un lato una grave crisi che avrà ripercussioni irreversibili, dall’altro nuove energie e nuovi spunti per riprendere, guardando al futuro con speranza fondata su una solida base di spirito di sacrificio, impegno e resistenza che Marnate ha dimostrato, e dimostra sempre, di avere.

Alla fine di questa riflessione, giungo quindi alla conclusione che oggi sia doveroso augurarci, non come frase di circostanza, ma come principio in cui crediamo con fiducia, Buona Festa del lavoro, come segno di solidarietà reciproca e incentivo per il futuro.

Un caro saluto e buona giornata.


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